Morire come lo vidi morire, di primavera in un chiaro mattino,
Fiori di campo profumo di vita, ma sora Morte già gli stava vicino.
Fare la guerra come l'amore, con assoluta purezza di cuore,

Destino ritto sul proprio destino, senza gioia e senza dolore.
Si levò dolce, come un sorriso, ed il cuore gli batteva forte
E quel sorriso tuonò più tremendo del Terrore e della stessa Morte.
Volò sul campo protervo e profondo, danzatore nella battaglia,
Ed il suo sangue cantò più forte dell'Oscurità e della mitraglia,
E nei cieli squarciati da un buio profondo risuonarono mari di Luce.
E fummo tutti pieni di quell'arcana Gioia che ancóra oggi ci conduce…
Saldo nel soffrire Lui non si piegò,
Come dritta quercia avanti Lui crollò,
Strinse la vita tra i pugni e si rialzò,
E tra i denti insanguinati mormorò:
Meglio vivere e morire come giovani fascisti
Che piegarsi a questo mondo di vigliacchi e sanguemisti,
Meglio un giorno luminoso con un'arma nelle mani
Che una morte oscura oscura e lunga mille pavidi domani, mille pavidi domani…

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